(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

FORTE DEI MARMI. Rischia la chiusura il Commissariato della Polizia  di Forte dei Marmi. Si rincorrono infatti le indiscrezioni a livello Ministeriale di una possibile chiusura o declassamento a Posto Fisso della Polizia di Stato.

“Gli indirizzi governativi in materia di spending review – afferma Rodolfo Pierotti, Segretaria Generale Provinciale –  colpiscono ogni settore della Pubblica Amministrazione e potrebbe rientravi anche il Commissariato, visto che i tagli hanno una sola logica quella di continuare a colpire la parte più debole e indifesa della popolazione, pensioni, sociale, lavoro, sanità, scuola e ora sotto con la sicurezza.

In riferimento alla spending review, mi preme far emergere il rapporto costi utilità sociale che attualmente sono a carico della comunità versiliese per l’attività del Commissariato. Credo di poter sostenere che, le azioni di governo per recuperare risorse debbano essere indirizzate sugli sprechi nella PA, se invece, come nel caso della Polizia di Forte Dei Marmi, intendono colpire servizi vitali per la democrazia che dimostrano di essere, per efficienza e organizzazione, un’eccellenza, allora è probabile che vi siano altre oscure e preoccupanti motivazioni, oggetto di riflessione di politici ma soprattutto i fruitori principe del servizio, i cittadini”.

Ecco quali sono i servizi al cittadino e i costi sostenuti dalla collettività versiliese per il Commissariato di Forte: una volante 113 fissa h24 addetta al controllo del territorio prevenzione e repressione dei reati e soccorso pubblico, rilascio di passaporti, porto d’armi, permessi di soggiorno, licenze amministrative, attività d’intelligence e polizia scientifica, attività di contrasto della criminalità e dell’immigrazione clandestina, ebbene tolti gli stipendi del personale in servizio, che andrebbero comunque garantiti in caso di chiusura, il costo mensile per ogni residente dei quattro comuni e di circa 10 centesimi per un totale di circa 5 mila euro  più o meno l’importo mensile percepito da un parlamentare per i soli benefit, stipendio e diarie varie esclusi, senza voler entrare nel merito del rapporto costi utilità sociale di quest’ultimo.

“Ritengo, pertanto, urgente e opportuno, nella veste di sindacalista – prosegue Pienotti – ma soprattutto come cittadino residente, che i Sindaci dei comuni della Versilia Storica, ribadiscano nelle sedi appropriate, le motivazioni, che spinsero gli Amministratori negli anni 1999/2000 ad impegnarsi per l’apertura del Commissariato e che si concretizzò nel 2004, dopo un lungo iter burocratico, la cui attività oggi è fortemente apprezzata da residenti e non, un grosso salto di qualità in materia di servizio al cittadino. Chiedo l’apertura urgente di un  tavolo di confronto, possibilmente congiunto, per affrontare il problema al fine di salvaguardare gli interessi della comunità versiliese e del personale in servizio presso il Commissariato”.

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